Mi piace provare a dare forme nuove e particolari al pane (mi sto sbizzarrendo parecchio, prima o poi pubblico tutto) e quindi quando ho visto i nodini li ho voluti fare anch’io. Li ho fatti anche dolci, sono così carini! ^_^
Ingredienti
- 100+250g di farina semi integrale
- 10ml di olio evo
- 20g di semi di sesamo
- 5g di sale
La ricetta è molto semplice e porta via poco tempo in preparazione (escludendo il tempo per la lievitazione). Preparate il poolish la sera mescolando al licoli 100ml di acqua e 100g di farina. Lasciate lievitare tutta la notte.
La mattina aggiungete all’impasto 100ml di acqua e 250g di farina, l’olio, il sale ed i semi di sesamo. Mescolate, poi usate le mani per maneggiare l’impasto fino a farne una palla, incidete a croce la superficie e lasciate lievitare in forno spento con la luce accesa fino al raddoppio.
Ora riprendete l’impasto, maneggiatelo per bene per sgonfiarlo, dividete in 6 parti da 100g circa, fate dei grissini ed annodateli. Metteteli su una teglia ricoperta da carta da forno e lasciate lievitare per qualche ora, fino a che li vedete pronti per essere cotti.
Infornate a forno già caldo a 170-180° per 15-20 minuti.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta di
Barbara del mese di febbraio: l’uguaglianza.
Al punto 2.a della definizione tratta dal vocabolario on-line si parla di “La condizione per cui ogni individuo o collettività devono essere considerati alla stessa stregua di tutti gli altri, e cioè pari, uguali, soprattutto nei diritti politici, sociali ed economici […]” ed è su questo che voglio esprimere il mio parere.
Noi esseri umani non siamo uguali, nessun essere umano è uguale ad un altro. Eppure tutti abbiamo delle cose in comune, abbiamo gli stessi bisogni: di cibo, acqua, aria, di un posto sicuro dove stare, di sentirci parte di un gruppo, di essere considerati, amati, stimati, di veder riconosciuta la nostra esistenza, di sentirci importanti per qualcuno, di sapere che qualcuno ci ama e tiene a noi, di essere felici, di poter contribuire a fare del bene, di realizzarci, di stare bene e di non provare dolore. E poi abbiamo lo stesso diritto alla vita, al rispetto, ad una vita dignitosa.
Ma la definizione parla di individui o collettività. Ebbene anche gli animali rientrano in questa categoria. Anche loro non sono uguali uno all’altro, come noi. E anche loro hanno quegli stessi diritti che abbiamo noi e la maggior parte dei bisogni che ho elencato. Siamo tutti ospiti di questo mondo, tutti noi cerchiamo di integrarci al meglio e di esistere in equilibrio con tutto il resto che ci circonda. Ognuno è nato con lo stesso diritto a vivere che ha l’altro, perché invece ci comportiamo da despoti e pensiamo che sia in nostro potere decidere chi può vivere e chi morire? Perché una religione, un sesso, un colore della pelle, un orientamento sessuale o una razza animale fanno differenza? Abbiamo preso tutto al mondo e ai suoi abitanti, abbiamo così sete di controllo da decidere per tutti …
E per finire vi consiglio di fare un giro nel blog di
Grazia che mette in palio la riedizione di un suo libro a chi le fa visita, partecipate! ^_^