mercoledì 30 gennaio 2013

Polpette rosse

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Cosa fare con pane, cereali, legumi e verdure che avanzano? Delle polpette, no? Ecco così che sono riuscita a recuperare degli alimenti che da soli mi mettevano un po’ di tristezza!

Ingredienti per 24 polpette
- 100g di lenticchie
- 50g di kamut in chicchi (o di un cereale a scelta)
- 20g di rapa rossa
- 50g di pane
- pane grattugiato e farina di mais
- 4C di farina di ceci
- sale
- pepe
- aglio in polvere
- curcuma
- olio per friggere

Preparate le lenticchie come preferite (io con aglio, cipolla, alloro, miso, sale, pepe, peperoncino) e lessate il kamut.
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Frullate il pane e la rapa. Mescolate l’impasto con kamut e lenticchie.

Prendete un po’ di impasto e formate una pallina e continuate fino a finire l’impasto.
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Preparate la pastella per impanare: farina di ceci, spezie (la curcuma oltre alle proprietà benefiche dona un bel colore giallo) e il latte di soia versato un po’ alla volta, sempre mescolando per evitare i grumi.
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Scaldate l’olio. Passate le polpette nella pastella e poi nel pane grattugiato mescolato con farina di mais (un paio le ho provate solo con la pastella, la panatura resta più morbida), mettete le polpette in padella con l’olio caldo, poche alla volta, scolatele e mettetele sulla carta assorbente. Pronte! ^_^
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domenica 27 gennaio 2013

Golosità Vegane su Radio Capodistria – Puntata 2 – Biscotti Pan di Zenzero


Se non ce l’avete fatta ad ascoltarla in radio eccovi la seconda puntata di Golosità Vegane su Radio Capodistria.

Questa ricetta è un classico delle feste natalizie ma, come molti di voi, anch’io adoro i biscotti di frolla tutto l’anno! E poi lo zenzero con le sue innumerevoli proprietà non può mancare nella nostra cucina, usatelo dove potete, è un alimento dalle mille qualità! ^_^

La ricetta la potete trovare anche qui.

Ricordate di usare prodotti non raffinati e, se potete, auto producete il più possibile!

Come sempre vi chiedo di aiutarmi a crescere facendomi sapere che ne pensate … avete dei consigli? Cosa posso fare meglio? Grazie mille! ^_^



Vi ricordo ogni martedì alle 10.05 Golosità Vegane, collegatevi e poi mandatemi i vostri pareri!!! ^_^



Potete ascoltare Radio Capodistria nei seguenti modi:

Trasmissioni terrestri
Onde Medie  1170 Khz pari a metri 256,4
Modulazione di Frequenza: 97.7 – 103.1 – 103.6 Mhz Stereo RDS
Area servizio: Friuli Venezia Giulia, veneto, Istria, regione dell'alto e medio Adriatico. Durante le ore notturne grazie al fenomeno della propogazione delle onde herziane l'area del servizio si estende alle altre regioni del nord e centro Italia.

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venerdì 25 gennaio 2013

Pizzette

Avete presente le pizzette dei bar, quelle che quando scendi dall’ufficio per bere una cosa a metà mattina te ne mangeresti mille? Ricordo che quando lavoravo in un ufficio dopo la laurea scendevo spesso in questo baretto, a pranzo mangiavo sempre un mega toast formaggio e verdure o anche solo formaggio ma avevano sempre queste pizzette e quando avevo un po’ più di fame aggiungevo al toast qualche pizzetta! Quella volta ero vegetariana ed ora noto che ogni tanto si trovano delle pizzette senza mozzarella (al di là di come poi può essere la pasta della pizza) ma la maggior parte sono out per me. Una sera mi è venuta voglia di sfizioserie e così ho testato il mio licoli sulla media velocità (cioè partendo dal poolish) ed ovviamente ha retto alla grande!

Ingredienti per una dozzina di pizzette
- 50g di licoli
- 100g+200g di farina semi integrale
- sale
- 20ml di olio evo
- salsa di pomodoro
- origano

La sera fate il poolish con il licoli, 100g di farina e 100ml di acqua, lasciate lievitare dentro il forno spento con la luce accesa tutta la notte.

La mattina prendete l’impasto ed aggiungete il resto della farina, 4-5g di sale e l’olio, impastate bene (se è troppo asciutto aggiungete ancora un goccio d'acqua), fate una palla e rimettete in forno spento con la luce accesa fino al raddoppio, almeno 3-4 ore.

A questo punto maneggiate l’impasto per qualche minuto poi stendetelo con il mattarello, prendete un coppa pasta o un bicchiere e fate le formine delle pizzette, coprite di salsa al pomodoro, un pizzico di sale, la mozzarella vegana (la classica o quella alle mandorle) ed una spolverata di origano. Se non avete la mozzarella va bene anche solo al pomodoro, oppure potete metterci anche altre verdure, olive, funghetti, ecc.

Infornate a forno già caldo a 180° per una quindicina di minuti circa, verificate che non si brucino sotto o non prendano troppo colore.

La mozzarella sciolta, la pasta soffice, le pizzette sono risultate gustose, sfiziose, adattissime ad aperitivi e stuzzichini, facilissime da fare e, per me, un tuffo nel passato! ^_*

Con queste pizzette (buone, buone, buone!) partecipo alla Rubrica del mese di gennaio di Tavola Rotonda della cara Barbara. Per parlare intorno ad un tavolo di un argomento mentre si prepara qualche leccornia veg. Questo mese l’argomento è il buonismo, l’ostentazione di un buon sentimento. Nel mio percorso di vita ho imparato molto a muovermi nel mio tumulto di emozioni e comportamenti, un po’ come un cucciolo indisciplinato che impara a capire e gestire le proprie emozioni. Devo lavorare ancora molto ma sono molto contenta del lavoro che ho fatto negli anni. La mia professione di formatrice e counselor mi ha insegnato molto da questo punto di vista sia di me stessa sia degli altri. Ho incontrato tante persone veramente buone nel mio lavoro ed alcune buoniste. Purtroppo ne ho incontrate anche di finte buone, cioè persone che fanno qualcosa solo per sembrare ciò che non sono. E la cosa peggiore è che ci sono anche dei colleghi così, che cercano di controllarsi mentre dentro hanno una tempesta, che fanno quelli che ti capiscono, ma invece di entrare in empatia pensano solo a se stessi, che ti dicono le cose giuste ma capisci che solo le parole sono giuste, mentre la sensazione che ti danno è negativa. Ecco grazie a questi finti buoni, anche se conosco gli strumenti per accorgermi se le persone sono coerenti con le loro intenzioni, sono sempre sul chi va là, non riesco mai a lasciarmi andare sul serio e godere della compagnia delle belle persone. Comunque ce ne sono anche di coerenti tra i miei colleghi, in particolare penso ad una donna meravigliosa, con una vita straordinaria, che cerca di fare veramente del bene ai nostri amici pelosi, crudista, una trainer favolosa che spero di reincontrare presto. Abbiamo bisogno di queste persone! ♥


Con questa ricetta voglio partecipare anche a Namasté, la raccolta di Annalisa in occasione della Settimana dell'abolizione della carne che va dal 19 al 26 gennaio. Sensibilizzare le persone ad un consumo consapevole ed etico, eliminando la sofferenza di altri esseri senzienti e sensibili quanto noi è il minimo che io possa fare. Questa raccolta vuol dimostrare a tutti che mangiare senza prodotti animali non solo è possibile ma è anche sano e gustoso! Per questo passa a veg! Un grazie di cuore! 

mercoledì 23 gennaio 2013

Crêpes al tartufo

Avevo finito il pane e mi è presa una voglia irrefrenabile di spalmare della crema di tofu … nulla su cui spalmare … che fare? Idea! Un paio di crêpe al volo per spalmarci sopra il simil formaggio. E da qui è partita la due giorni a crêpe! Sì perché quando mi fisso mangio quella cosa fino a stufarmi! A dire il vero delle crêpe non mi stanco mai ma poi mi prende la passione per qualcos’altro e così possono passare mesi e mesi prima di rifarle. Comunque ecco qui un pranzetto fatto a base di crêpe sofficissime! A Natale zii e cugini mi hanno regalato due tartufi raccolti da un altro cugino … io adoro i tartufi!!! Come farli? Sembra vadano bene con le uova e i formaggi … quindi ecco l’idea: crêpe (buonissime anche senza uova) e crema di tofu formaggiata … le foto le vedete, che ve lo dico a fare?

Ingredienti per 3 crêpes
- 50g di farina semi integrale
- 120ml di latte di soia
- sale
- bicarbonato
- curcuma
- olio evo

Ingredienti per il ripieno
- panna di soia
- lievito alimentare in scaglie
- sale
- pepe bianco
- aglio in polvere
- 1 tartufo
- olio di semi

Se potete, preparate il tartufo il giorno prima: pulitelo per bene con uno spazzolino poi tagliatelo a fette piuttosto grosse (per gustare al meglio il tartufo nero bisogna tagliare delle fette grosse per gustarne la croccantezza, parola di Fiammetta Fadda), copritele con un po’ d’olio per aromatizzarlo e lasciatelo così fino al giorno dopo.
Preparate per prima la pastella con farina, un pizzico di sale, un pizzico di bicarbonato (che diventano più soffici), un pizzico di curcuma (per dare il colore giallo) ed aggiungete lentamente il latte di soia mescolando con la forchetta per non formare grumi. Lasciate riposare la pastella.

Intanto frullate per bene il tofu con la panna, il lievito alimentare e le spezie.
Oliate leggermente una padella e scaldatela bene. Versate un terzo della pastella e cucinate su entrambi i lati. Ripetete per le altre 2 crêpes.
Ora spalmate la crema al tofu su mezza crêpe, piegatela a metà e poi ancora a metà. Preparate anche le altre due, mettetele tutte e 3 su una teglia da forno, spennelatele con l'olio del tartufo, cospargetele di grana vegan e del tartufo a fette, finite versando l’olio rimanente sopra le 3 crêpes. Passatele sotto il grill per qualche minuto, fino a che vedete che si forma un sughetto goloso e croccante.
Quanto adoro le crêpes … non servono più le uova, né il latte, né il formaggio … queste sono stratosferiche e, soprattutto, etiche!!! Scusate ma quando ce vò ce vò! ^_^

Con questa ricetta voglio partecipare a Namasté, la raccolta di Annalisa in occasione della Settimana dell'abolizione della carne che va dal 19 al 26 gennaio. Sensibilizzare le persone ad un consumo consapevole ed etico, eliminando la sofferenza di altri esseri senzienti e sensibili quanto noi è il minimo che io possa fare. Questa raccolta vuol dimostrare a tutti che mangiare senza prodotti animali non solo è possibile ma è anche sano e gustoso! Per questo passa a veg! Un grazie di cuore! 


martedì 22 gennaio 2013

Golosità Vegane su Radio Capodistria – Puntata 1 – Farfrittata di broccoli verdi


Eccoci alla prima puntata di Golosità Vegane su Radio Capodistria.

Si comincia con una veganizzazione: la frittata con le uova viene sostituita da un alimento proteico, la farina di ceci.
Fatemi sapere che ne pensate … avete dei consigli? Cosa posso fare meglio? Grazie mille! ^_^



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domenica 20 gennaio 2013

Tiramisù del recupero

Avete presente quando un dolce non v’è venuto bene, oppure, come capita subito dopo le feste, vi avanzano tanti dolci? Reinventare un dolce è una pratica normale, così puoi creare una nuova ricetta da una vecchia e mangiare qualcosa di nuovo o diverso dal solito dolce.

Nei miei vari esperimenti culinari con il licoli alle volte le cose non vengono come voglio, buone sono buone ma magari la forma non è come vorrei o non lievitano a sufficienza oppure lievitano troppo. Alle volte invece faccio troppe cose insieme e poi mi ci vuole un reggimento per mangiare tutto. Fatto sta che un giorno ho fatto 4 tipi di dolci insieme … qualcosa lo mangio subito il resto via in freezer! Uno di questi dolci era una specie di pane dolce, ci si potevano fare delle fette biscottate dolci a tagliarlo a fette e tostarlo. Invece l’ho tagliato a fette e usato per un tiramisù veloce, arricchito dalla succosa melagrana. Potete farlo con delle fette di pandoro o panettone vegan avanzato, o dopo le feste pasquali potrete usare la colomba o qualunque altro pane dolce. ^_^

Ingredienti
- pane dolce o dolce da recuperare
- ricotta di soia
- malto di riso
- melagrana
- orzo in polvere

Per prima cosa preparate la ricotta di soia cagliando il latte di soia con il succo di mezzo limone o dell’aceto (2 cucchiai basteranno), passatela in un telo, fate colare il siero, strizzate bene. Aggiungete sempre un pizzico di sale, poi addolcite con del malto a scelta nelle quantità che preferite.

Preparate un caffè d’orzo e lasciatelo raffreddare.

Sgranate la melagrana e ripulitela dai pezzetti bianchi.

Ora componiamo il dolcetto: tagliate a fette il dolce da recuperare, inzuppatelo nell’orzo e adagiate la fetta in un bicchiere o coppetta a coprire il fondo (usate più fette se serve). Mettete uno strato di ricotta dolce ed uno strato di chicchi di melagrana. Di nuovo la fetta di dolce inzuppata nell’orzo, ricotta e chicchi e fate così fino a riempire il bicchiere o la coppetta. Terminate con uno strato di chicchi rossi e succosi.
Se volete restare sul classico al posto della melagrana usate del cacao in polvere e al posto del caffè d’orzo del caffè normale.

Con questa ricetta voglio partecipare a Namasté, la raccolta di Annalisa in occasione della Settimana dell'abolizione della carne che va dal 19 al 26 gennaio. Sensibilizzare le persone ad un consumo consapevole ed etico, eliminando la sofferenza di altri esseri senzienti e sensibili quanto noi è il minimo che io possa fare. Questa raccolta vuol dimostrare a tutti che mangiare senza prodotti animali non solo è possibile ma è anche sano e gustoso! Per questo passa a veg! Un grazie di cuore! 

giovedì 17 gennaio 2013

Pasticcio di batata

La batata viene chiamata patata rossa o patata dolce ed usata molto in America. In realtà non fa parte della famiglia delle patate anche se poi in cucina viene utilizzata nelle stesse preparazioni delle patate o della zucca. Di colori che variano dal bianco al viola, dall’arancione al rosso, è ricca di fibre, amido, vitamine A e C, proteine, potassio, ferro, calcio e magnesio. Ricca di flavonoidi ha un forte potere antiossidante! Si può mangiare anche cruda, anzi, mentre preparavo il pasticcio me la mangiucchiavo cruda ed è molto buona, a me sembrava avesse un gusto molto simile alla carota a dire il vero … cmq se la mangiate cruda mantenete tutte le proprietà che sono presenti soprattutto nella buccia, che può essere mangiata anch’essa.
Questa bella batata arancione l'ho trovata al bio e subito l'ho comprata! L’idea di questo piatto m’è venuta perché avevo voglia di un pasticcio di patate ed avevo la batata in frigo da qualche giorno … ecco che l’idea ha preso forma …

Ingredienti
- 1 batata
- funghi champignon
- scalogno
- sale
- pepe
- aglio in polvere
- olio evo
- pane grattugiato

Prima preparate i funghi: puliteli bene, tagliateli a fettine, metteteli in padella con dello scalogno tagliato fino ed un goccio di olio evo, cucinate a fuoco medio fino a che l’acqua che rilasciano i funghi si asciuga, speziate e lasciate raffreddare.

Preparate la mozzarella vegana leggermente morbida, non serve farla raffreddare e compattare, va bene anche calda o tiepida.
Pulite la batata per bene e tagliatela a fette sottili (io ho usato il coltello ma va bene anche la mandolina).

Ora componiamo il pasticcio: prendete una teglia da forno rotonda, oliatela e cospargete fondo e bordi con del pane grattugiato. Stendete uno strato di cips di batata, aggiungere la mozzarella vegana e i funghi, altro strato di batata, mozza e funghi e via così fino a terminare con uno strato di batata e di mozza. Infornate a forno caldo a 180° per 40 minuti, quando cotto spolverate con del Grana Vegan oppure fatelo qualche minuto prima di terminare la cottura ed accendete il grill così viene una crosticina croccante.

Con questa ricetta voglio partecipare a Namasté, la raccolta di Annalisa in occasione della Settimana dell'abolizione della carne che va dal 19 al 26 gennaio. Sensibilizzare le persone ad un consumo consapevole ed etico, eliminando la sofferenza di altri esseri senzienti e sensibili quanto noi è il minimo che io possa fare. Questa raccolta vuol dimostrare a tutti che mangiare senza prodotti animali non solo è possibile ma è anche sano e gustoso! Per questo passa a veg! Un grazie di cuore! 


mercoledì 16 gennaio 2013

Premio e … tour!

Ho ricevuto ancora un premio!!! Sono sempre molto felice quando qualcuno pensa a me e questa volta il premio arriva da due blogger, donne e mamme fantastiche, che stimo molto! Loro sono Daria di Gocce D'Aria e Annalisa di Passato tra le mani. La loro cucina è molto creativa, utilizzano con gran disinvoltura ingredienti che io alle volte non conosco neanche … i cibi sono particolari, sempre sorprendenti e decorativi, a prova di bambini! ^_^

Per prima cosa il premio vuole che io risponda ad alcune domande:
  1. Colore preferito: azzurro
  2. Animale preferito: gatto e pinguino
  3. Numero preferito: 9, 12, 24
  4. Drink preferito non alcolico: acqua e spremuta d’arancia
  5. Preferisci FB o Twitter: uso solo FB, non so neanche come funzioni l’altro
  6. Le mie passioni: cucinare, il mio lavoro, l’arbitraggio, leggere
  7. Preferisci ricevere o fare regali: entrambi
  8. Modello preferito: diversi … cmq persone dinamiche, equilibrate e coerenti
  9. Giorno preferito della settimana: venerdì
  10. Fiore preferito: giglio, mughetto, gelsomino


Ora giro il premio a 10 blogger … scegliere è sempre difficile, perché ciò comporta di escludere qualcuno ed io premierei tante blogger … ok, questo premio lo dono a:


Ed ora la raccolta di immagini che ho inviato a CescaQB per il suo tour, andate a vedere il suo blog, se non lo conoscete già, è favoloso e lei è supercreativa e simpaticissima! ^_*
 (Anzio, Terracina, Roma)
(Vasto)

martedì 15 gennaio 2013

Ragù di soia

Il termine ragù deriva dal francese ragôut intendendo una preparazione che dava più sapore a qualcos’altro, diventando poi un sugo per la pasta. Non esiste il ragù alla bolognese e basta, come probabilmente pensano tanti onnivori, quindi questa mia ricetta in Italia sembrerebbe una veganizzazione, in realtà bisogna specificare di cosa è fatto.

Ma se volete pensare che è una veganizzazione va bene lo stesso, mi piace veganizzare … ecco qui un buon sughetto per paste, gnocchi, lasagne, per tutti i primi insomma! ^_^

Ingredienti per 6 persone
- 30g di soia disidratata
- 1 scalogno
- ½ carota
- 1 bicchiere di vino rosso
- salsa di pomodoro
- 1 foglia di alloro
- panna di soia
- sale
- pepe

Se la soia disidratata è già a pezzettini meglio, altrimenti, lessatela o lasciatela in ammollo, a seconda di quella che acquistate. Una volta scolata, strizzate bene e passatela al frullatore.

Tagliate finemente lo scalogno e la carota, metteteli a dorare in padella con dell’olio, aggiungetevi la foglia di alloro spezzata e la soia disidratata a pezzettini oppure quella già lessata e frullata. Lasciate insaporire per bene.
Aggiungete il vino rosso e fatelo evaporare, quindi aggiungete la salsa di pomodoro e lasciate cuocere per un quarto d’ora circa. A fine cottura aggiungete della panna di soia per dare corpo e cremosità al ragù, il sale e il pepe.

Quando pronto versate copioso sulla pasta … e non dimenticate il Grana Vegan! ^_^


domenica 13 gennaio 2013

Insalata di arance e olive nere

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Questa ricetta si vede molto nel web, di solito si trova con i finocchi tagliati sottili. Io questa ricetta l’ho conosciuta sempre così, con arance e olive soltanto, perché così la faceva la mia mamma. Le olive nere sono quelle della sua terra, lasciate seccare con le bucce d’arancia, così come le fa ancora zia Giuditta (a Natale me le sono pappate di gran gusto!). Le arance non sono mica pelate e pulite dalle pellicine bianche, sono tagliate alla buona, non bisognava perderci troppo tempo. E poi l’olio, quello buono, ed il sale. Punto. La mangiavo veramente molto spesso e mi piaceva veramente tanto!

Questa è una mia rivisitazione, le olive sono quelle di Gaeta (le ho trovate finalmente dopo tanto cercarle), il sale è sostituito dal gomasio e due aggiunte saporite: scalogno e erba limoncina. Gustosa versione rimodernata. ^_^

Ingredienti per 2 persone
- 2 arance
- 1 scalogno
- 2 manciate di olive nere
- olio evo
- gomasio
- pepe
- erba limoncina polverizzata

Sbucciate le arance e tagliatele a pezzettini. Affettate lo scalogno (anche la cipolla rossa ci sta molto bene!), se volete addolcire il suo gusto lasciatelo in acqua gelata per un po’.

Mettete tutto in una ciotola, aggiungete le olive, l’olio ed un po’ di gomasio, mescolate bene, quindi spolverizzate con erba limoncina in polvere, tritate un po’ di pepe e un altro po’ di gomasio ed eccola pronta da mangiare! ^_^
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venerdì 11 gennaio 2013

Risotto dolce alla liquirizia

Ancora un po’ di pazienza prima di depurarsi … qui si mangia ancora di gran gusto! ^_^

Questa volta ho voluto provare la liquirizia con un primo, un primo che è risultato dolce … gradevole l’abbinamento dei sapori.

Ingredienti per 2 persone
- 160g di riso integrale
- 1 carota
- 1 cipolla
- 2g di liquirizia purissima
- ½ limone
- sale
- olio evo
- brodo vegetale

Tagliate a pezzettini piccoli la carota e le cipolle, mettetele in padella (meglio se di ceramica o antiaderente) con un dell’olio, aggiungete il riso integrale passato precedentemente sotto l’acqua e fatelo tostare per un paio di minuti. Aggiungete ora del brodo vegetale o semplicemente dell’acqua e cucinate per una quarantina di minuti, aggiungendo il brodo man mano che si consuma.

Verso la fine della cottura aggiungete la scorza grattugiata di mezzo limone, salate e terminate la cottura.

Impiattate ed aggiungete sopra della polvere di liquirizia.


giovedì 10 gennaio 2013

Golosità Vegane su Radio Capodistria – Puntata 0 – Presentazione trasmissione

Un mesetto fa pensavo alle persone che ascoltano la radio e guardano la tv, bombardate da mille programmi sul cibo, che in questo periodo vanno tanto di moda e si trovano su ogni canale, e nessuno di loro tratta cucina etica. Chi già si interessa per conto proprio, chi è già di suo interessato o sensibile a questi aspetti non trova delle trasmissioni che parlano di questo, salvo rari casi, chi invece non è molto informato, non sa che c’è un modo etico di alimentarsi, senza fare del male o uccidere delle creature senzienti tanto quanto noi, che hanno avuto la sfortuna di nascere di una specie diversa da quella umana. Non ha in definitiva un’offerta di trasmissioni che gli facciano vedere quali lauti pranzetti ci si può preparare con i soli prodotti vegetali. Così tra le mille trasmissioni chi è vegano o vegetariano o chi vuole diventarlo, deve cercare di prendere spunto dalle poche ricette a base di soli vegetali oppure cercare di veganizzare ricette crudeli.

Ce ne sono certe, come quella della Clerici, che ogni tanto io guardo su internet (trasmesso su rai1), che riescono a mettere cadaveri anche in ricette tradizionali che non ne prevedono … e poi quando dice che la carota non sa di nulla … certo, ormai lei ha perso completamente il senso del gusto e se non aggiunge grassi, sali e aromi non sente nulla!

Quindi se non hai internet non hai molta scelta … per questo mi è venuta come idea di trattare alcune ricette su qualche media e perché non rivolgermi alla cara Ida Stepančič di Radio Capodistria, che si era dimostrata molto aperta e disponibile a questo tipo di tematica un anno fa, quando mi chiamò per farmi un’intervista sul veganesimo?

Se vuoi ascoltare l’intervista fatta a fine gennaio 2012 la trovi qui (intervista Radio Capodistria).

In realtà l’idea mi è venuta guardando i video di Samantha, che già tiene una rubrica su Radio 19 e una su Telegenova, ed i video di Veggie Channel, che vi invito a seguire tanto sono belli. Poi magari ce ne sono anche altri che io non ho ancora scoperto, fatemelo sapere! ^_^

Così ho contattato Ida che, dopo averne parlato con i suoi Colleghi e Redattori, ho incontrato a Capodistria ed abbiamo deciso di fare una rubrica settimanale, che va in onda ogni martedì alle 10.05, all’interno del programma mattutino Calle degli Orti Grandi. In questa occasione ricordiamo cosa vuol dire essere vegan, rispondiamo a qualche domanda degli ascoltatori e poi racconto una ricetta con i nutrienti degli ingredienti.

Le finalità sono quelle di fornire un supporto a chi sta cercando di diventare vegan, a chi deve eliminare certi prodotti di origine animale, magari per intolleranze o allergie, o semplicemente a chi vuole mangiare bene, sano e con gusto, e magari vuole qualche spunto per una ricetta particolare o diversa dal solito. L’obiettivo è chiaramente quello di divulgare il più possibile uno stile di vita etico e cruelty free, perché mangiare senza uccidere si può! ^_^

Così, dopo esser andata a parlare per organizzare gli incontri prima di Natale, giovedì 3 gennaio ho preso la mia macchinina e ci siamo dirette a Capodistria per presentare la trasmissione agli ascoltatori di Calle degli Orti Grandi. Non ero mai stata in una radio e mi è piaciuto molto l’ambiente, vedere le varie sale di registrazione ma anche la sala della diretta, dove Ida mi stava aspettando conducendo la trasmissione mattutina. Tra una canzone e l’altra ci siamo organizzate ed è partita l’intervista / chiacchierata che abbiamo avuto Ida ed io. Sì, la mia prima volta in radio e vado subito in diretta! Ringrazio tanto Ida che mi ha fatto sentire subito a mio agio e mi ha aiutato molto a sentirmi un po’ come a casa! ^_^

Poi abbiamo registrato una puntata … rendo meglio in diretta, chissà perché! Ahahaahah

Ringrazio anche a tutti i Tecnici radiofonici con i quali ho fin’ora collaborato ed al Capo Redattore Donatella Pohar per l’opportunità che mi sta dando.

Quindi mi sono fatta una bella passeggiata per la splendida cittadina. Capodistria (o Koper) si trova in Slovenia a pochi passi da Trieste, si trova sul mare (il porto principale del paese) ed è una meravigliosa cittadina che si può attraversare tutta a piedi (la zona è accessibile solo alle auto che hanno il pass), tra strade cittadine e piccole calle in ciottolato tra le abitazioni, dove ho trovato un buon numero di gatti enormi dal pelo lungo … ero senza macchina fotografica, la prossima volta scatto qualche foto! ^_^

Capodistria era comune italiano tra la prima e la seconda guerra mondiale e sono molti gli italiani che sono rimasti a vivere lì, rappresentando quindi la minoranza italiana. In tutta quella zona c’è il bilinguismo ed anche i cartelli stradali sono scritti in entrambe le lingue (così non mi sono persa ^_^).

Qui vi propongo la Puntata 0 - Presentazione della trasmissione di giovedì 3 gennaio 2013.




Vi ricordo ogni martedì alle 10.05 Golosità Vegane, collegatevi e poi mandatemi i vostri pareri!!! ^_^



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mercoledì 9 gennaio 2013

Treccia alle olive

Dopo le feste bisogna mangiare leggero, giusto? Io ho acceso il forno … ed ho sfornato diverse leccornie, tra queste la treccia che vi propongo, semplice ma gustosa, vi piace il pane alle olive? Io lo adoro!!!

Ingredienti
- 15g di licoli
- 40g+100g di farina 2
- 3g di sale
- 30g di olive verdi
- 15g di burro vegetale autoprodotto o burro di soia

La sera preparate il poolish con 15g di licoli, 40g di farina e 40ml di acqua. Mettete a lievitare tutta la notte in forno spento con la luce accesa.

La mattina preparate l’impasto aggiungendo la farina, il sale, il burro vegetale e le olive tagliate a pezzettini, aggiungete un filo d’acqua se serve, impastate bene, fate una palla, incidete una croce sopra e mettete a lievitare fino al raddoppio del volume.

Quindi impastate di nuovo per smontare la lievitazione, fate un grissino grosso 3 cm di diametro, fate due incisioni nel senso della lunghezza, per ottenere 3 fettucce, badate bene di incidere per quasi tutta la lunghezza, lasciate attaccate le 3 parti da un lato, giusto un paio di centimetri e con le tre parti fate una treccia, chiudete bene la fine della treccia e rimettete a lievitare per alcune ore, fino al raddoppio dell’impasto.
Quando la treccia è lievitata cucinatela in forno caldo a 180° per 20 minuti.
Fate raffreddare prima di mangiare, mi raccomando! ^_^

Ovviamente per farne di più basta moltiplicare le quantità di ingredienti per quante trecce volete!


domenica 6 gennaio 2013

Strudel di mele speciali

Due strudel molto diversi tra loro, a dire il vero non sono dei classici, ma avevo delle mele speciali ed ho pensato di usare una tecnica semplice ma coreografica per comporli.
Vi presento Ciocio, un gatto cicciottoso ed amorevole che ha condiviso con me i suoi 6 anni di vita. È arrivato insieme a sua sorella (la Ciccia) nel 2002. Il primo anno hanno subito allargato la famiglia (chissà che mi pensavo io a non sterilizzarli subito … O_o ) e ci hanno regalato 5 maschietti. Due sono andati dai miei (Tigrotto oggi è una tigre in miniatura, tanto è grosso), Pipi è rimasto qui, il mio grande amore, ed è diventato anche il grande amore di Ciocio. Tanto che stavano sempre attaccati e quando Pipi è mancato Ciocio si è pian piano spento … sono entrambi nel giardino dei miei e sopra ci ho piantato due alberi da frutto nani, per Pipi un pesco che ancora non è riuscito a produrre dei frutti commestibili (cascano sempre prima), per Ciocio un melo. Quest’anno l’albero è praticamente esploso nella sua maturazione e le mele sono state tantissime, sono nane come l’albero ^_^ sono piccoline ma non ho mai assaggiato delle mele così buone … non ricordo che albero comprai ma sono strepitose, veramente, dolci e succose. Con queste mele speciali ho composto questi due strudel dal ripieno speciale.
Ingredienti
- pasta sfoglia vegan
- mele
- uvetta
- pinoli
- limoni
- burro di soia
- cannella

Ho pulito le mele e tagliato a tocchettini lasciando le bucce. Le ho messe in padella con un cucchiaio di burro di soia, uvetta e pinoli, ho spremuto il succo di mezzo limone, ho aggiunto un po’ d’acqua e le ho ammorbidite per qualche minuto.
Ho lasciato raffreddare il composto, poi l’ho steso al centro di una confezione di pasta sfoglia vegan che soggiornava da un po’ nel frigo … mi sa da troppo visto che non è cresciuta tanto, il che va bene visto che lo strudel classico non va fatto con la sfoglia … ma non sono stata molto soddisfatta. Fatto sta che ho tagliato i bordi in tante striscioline e adagiate sopra il composto alternando quella alla destra del composto con quella alla sua sinistra. In forno per una ventina di minuti a 180°.

Con le ultime mele raccolte (le ultimissime le ho raccolte un mesetto fa, le prime quest’estate!) ho fatto una composta ed ho pensato di fare lo strudel il 5 gennaio, 5° anniversario della sua partenza per il Ponte Arcobaleno. Così ieri mi sono messa all’opera … poi però sono dovuta uscire e non ho fatto a tempo a fare le foto, le ho fatte questa mattina e me ne sono già pappata una buona parte! ^_^

Ingredienti
- mele
- zenzero fresco
- succo di mele
- ½ limone
- 50g di licoli
- 120g+200g di farina 2
- pizzico sale
- 40g di burro vegetale autoprodotto o burro di soia
- 50g zucchero di canna

Per la composta ho pulito, pelato e tagliato a tocchetti le mele, messe in padella con il succo del limone e dello zenzero fresco tagliato a tocchettini, ho aggiunto del succo di mele e fatto andare a fuoco medio per qualche minuto, quando si sono ammorbidite le mele ne ho schiacciate un po’ con la forchetta, quindi versate nel barattolino, chiuso e capovolto a testa in giù fino al raffreddamento. Questa l’avevo preparata un mesetto fa circa.
Il pomeriggio ho preparato il poolish con licoli, 120g di farina e 120ml di acqua. L'ho lasciato lievitare nel forno spento con la luce accesa.

La sera ho aggiunto altra farina, il sale, il burro, lo zucchero, ho mescolato bene ed aggiungeto del latte di soia fino ad ottenere un impasto morbido da manipolare ma non appiccicoso. Ho fatto lievitare tutta la notte. La mattina ho steso l’impasto più sottile che ho potuto cercando di dargli forma rettangolare. Ho aggiunto nella parte centrale la composta di mele, tagliato i lati esterni a destra e sinistra in tante striscioline e coperto il composto alternando quella alla destra del composto con quella alla sua sinistra.
Ho lasciato lievitare per alcune ore fino a che si è gonfiato per bene per 3 ore. Ho infornato a forno già caldo per circa 15 minuti a 170° o anche meno, basta un attimo per abbronzare troppo il composto …
A parte questo è venuto sofficissimo e la composta dentro è rimasta gustosa!
Ciao mio bel micione, grazie per queste fantastiche mele e grazie per aver vissuto con me, mi manchi tanto! ♥♥♥


venerdì 4 gennaio 2013

Babbo Natale

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Ci mangiamo Babbo Natale? Ahahaah questo è commestibile! ^_^

Lo so che sono in ritardo … non trovavo mai il tempo per scrivere questo post ma ora eccolo, decorativo, buono, carino, ecco a voi Babbo Natale. Ho trovato le foto su come fare questa decorazione su Facebook e mi sono messa all’opera. Ho provato a farlo in 4 modi, 2 dolci e 2 salati, il migliore, per me, come gusto e come resa, il primo e l’ultimo! ^_^

Per tutte le versioni non vi so dare le quantità, perché stavo facendo altro, ho preso una parte di composto per fare questo Babbo Natale ed il resto l’ho usato per pani e biscotti, ma fatelo grande quanto volete. ^_^

Tipo 1 – frolla dolce
Questo primo tipo l’ho fatto e pappato tutto da sola … veramente delizioso!
Per fare questo Babbo Natale ho usato la ricetta del Pan di Zenzero.
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Tipo 2 – pane integrale
Per fare questo Babbo Natale ho usato un pane di farina integrale (più acqua, licoli, sale) e l’ho offerto al corso di tofu.
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(prima della cottura)
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Tipo 3 – pane dolce
Per fare questo Babbo Natale ho usato la ricetta dei dolci del 2013 e l’ho offerto al corso dei dolci.
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 (prima della cottura)
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(a questo il forno l'ha ingrassato e gli ha dato una bella abbronzatura)

Tipo 4 – frolla salata
Per fare questo Babbo Natale ho usato la ricetta della frolla del 2012 e l’ho regalato a Raffaella, che mi ha chiesto di prepararle gli antipasti per Natale, così i bimbi potevano divertirsi un po’!
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Per gli occhi ho usato il cacao per l’iride e due perline di zucchero per le pupille. Ho tentato di fare il rosso, mettendo un po’ di pomodoro (sia prima sia dopo la cottura) per il salato e lo sciroppo delle amarene per la frolla, purtroppo con risultati opachi … avrei potuto pensare ad altro ma … mi piacevano comunque così! ^_^

Semplice da fare, meglio se non lievita altrimenti non si sa bene quale parte dl corpo si gonfia, anche per questo sono più indicati i tipi 1 e 4. Poi, io adoro le frolle, dolci o salate, quindi … ^_^


Questi Babbi Natale non potevano mancare dalla raccolta Menu delle Feste 100% vegetale di La Cucina della Capra, vero? ^_^


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